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Cevdet Erek

cevdet nuova

Già destinatario del prestigioso Nam June Paik Award nel 2012, e rappresentante nazionale al Padiglione della Turchia per la 57esima Biennale di Venezia, il curriculum di Cevdet Erek restituisce il profilo sfaccettato di un artista in grado di confrontarsi con i linguaggi dell'architettura, del sound design e delle sperimentazioni a 360 gradi in ambito musicale.

Al centro della sua pratica artistica c'è una intensa relazione fra l'opera e lo spazio in cui viene collocata, un'interazione che prende frequentemente la forma di installazioni site-specific, mediante interventi di tipo architettonico che includono l'utilizzo non convenzionale di sistemi di riproduzione sonora e visivi, attivati da performance dell'artista stesso.

Ma è nella produzione musicale che l'elemento performativo viene maggiormente valorizzato. Dalle prime esperienze ad inizio anni '90 con la formazione prog-rock turca Nekropsi, Cevdet Erek ha progressivamente approfondito la ricerca sugli strumenti della tradizione mediorientale, uno studio sfociato nel suo primo album solista, intitolato "Davul".

Il disco prende il nome dallo strumento qui utilizzato, una grancassa la cui particolarità sta nel poter produrre da un lato un suono estremamente grave e profondo, attraverso un mazzuolo con battente in feltro, e dall'altro un suono più acuto e frammentato, provocato da una bacchetta sottile che rimbalza sulla pelle vibrante.

Il battito costante così ottenuto si rivela essere tutt'altro che ripetitivo, e anzi risulta essere il frutto di uno sviluppo libero e irregolare di pattern complessi ed estremamente controllati.

Il carattere senza tempo di questa eco ancestrale, generata da uno strumento le cui origini si perdono nel tempo, sembra da ultimo tracciare un'ideale linea di collegamento fra i ritmi atavici del davul e il moto ossessivo dei moderni macchinari industriali.

cevdeterek.com