NODE festival

TALK: Esplorazione nel multimedia contemporaneo

TERRITORI DI ESPLORAZIONE NEL MULTIMEDIA CONTEMPORANEO
presso Ridotto del Teatro Comunale

con
Valentino Catricalà (docente e curatore)
Cevdet Erek (artista)
Spime.IM + Akasha (collettivo artistico)

Talk in lingua inglese.
Ingresso gratuito su registrazione | bit.ly/node23_talk_9dicembre


Tramite il punto di vista ampio dei linguaggi dell’arte contemporanea, la tavola rotonda è l’occasione per riflettere sullo stretto rapporto tra il ruolo degli artisti e le tecnologie emergenti nella definizione del panorama multimediale contemporaneo. Confrontando pratiche e interessi variegati, approcci allo spazio e alla materia site-specific, si proveranno a delineare punti di contatto e differenziazione tra esperienze multidisciplinari in territori di esplorazione in cui musica, audiovisivo, performance sono sempre più ibridati tra loro.

 

 

  • Valentino Catricala

    Valentino Catricalà

    Valentino Catricalà è docente e curatore d'arte contemporanea specializzato nell'analisi del rapporto degli artisti con le nuove tecnologie e i nuovi media. È direttore della SODA Gallery di Manchester e docente alla Manchester Metropolitan University. È anche direttore della sezione artistica di Maker Faire - The European Edition, la più grande fiera europea della creatività e dell'innovazione, e consulente artistico del Sony CS Lab di Parigi. Ha iniziato a indagare il rapporto tra arte, innovazione, scienza e tecnologia quando ha fondato, come direttore artistico, il Rome Media Art Festival - che si tiene al Museo MAXXI di Roma, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale. Tra le sue pubblicazioni “Media Art. Prospettive delle arti verso il XXI secolo. Storie, teorie, preservazione”, Mimesis 2016. Ha curato mostre in istituzioni internazionali come Hermitage, Minnesota Street Project, New York Media Center, Museo MAXXI, Fondazione Prada, Palazzo Reale.

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    Spime.IM

    SPIME.IM è un collettivo artistico torinese che ha lo scopo di indagare, attraverso progetti transmediali, le estetiche e i linguaggi derivati dall'affermarsi della realtà digitale. SPIME.IM.usa la tecnologia, l'intelligenza artificiale, l'arte tridimensionale e la musica elettronica per tessere esperienze audio-video immersive, che esplorano i confini della identità, della corporeità e della percezione, in un mondo in cui il doppelganger virtuale assueme una posizione sempre più intensa, protagonista e totalizzante.

    SPIME.IM nasce come un gioco di parole tra il concetto teorizzato da Bruce Sterling, lo "spime" appunto, un oggetto che può essere rintracciato attraverso lo spazio e il tempo per tutta la durata della sua esistenza, e la contrazione dell'inglese "I am". 
    Se l'Essere è dunque l'Oggetto di questo intrecciarsi tra il reale e il virtuale, diviene dunque possibile creare nuovi immaginari che si traducono in ambienti immersivi e spazi di narrazione in cui artificiale e naturale, scienza e umanità, immaginazione e realtà si compenetrano, dando vita a nuovi confini da esplorare, per sperimentare la coscienza di sé e di ciò che pur essendo invisibile agli occhi ci circonda ed influenza.

    SPIME.IM si è esibito in festival internazionali come Mutek, LEV, Club to Club, Rhizom, Lunchmeat, Spring Attitude e molti altri.

    spime.im

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    Cevdet Erek

    Già destinatario del prestigioso Nam June Paik Award nel 2012, e rappresentante nazionale al Padiglione della Turchia per la 57esima Biennale di Venezia, il curriculum di Cevdet Erek restituisce il profilo sfaccettato di un artista in grado di confrontarsi con i linguaggi dell'architettura, del sound design e delle sperimentazioni a 360 gradi in ambito musicale.

    Al centro della sua pratica artistica c'è una intensa relazione fra l'opera e lo spazio in cui viene collocata, un'interazione che prende frequentemente la forma di installazioni site-specific, mediante interventi di tipo architettonico che includono l'utilizzo non convenzionale di sistemi di riproduzione sonora e visivi, attivati da performance dell'artista stesso.

    Ma è nella produzione musicale che l'elemento performativo viene maggiormente valorizzato. Dalle prime esperienze ad inizio anni '90 con la formazione prog-rock turca Nekropsi, Cevdet Erek ha progressivamente approfondito la ricerca sugli strumenti della tradizione mediorientale, uno studio sfociato nel suo primo album solista, intitolato "Davul".

    Il disco prende il nome dallo strumento qui utilizzato, una grancassa la cui particolarità sta nel poter produrre da un lato un suono estremamente grave e profondo, attraverso un mazzuolo con battente in feltro, e dall'altro un suono più acuto e frammentato, provocato da una bacchetta sottile che rimbalza sulla pelle vibrante.

    Il battito costante così ottenuto si rivela essere tutt'altro che ripetitivo, e anzi risulta essere il frutto di uno sviluppo libero e irregolare di pattern complessi ed estremamente controllati.

    Il carattere senza tempo di questa eco ancestrale, generata da uno strumento le cui origini si perdono nel tempo, sembra da ultimo tracciare un'ideale linea di collegamento fra i ritmi atavici del davul e il moto ossessivo dei moderni macchinari industriali.

    cevdeterek.com

Teatro Comunale Pavarotti - Freni

Via del Teatro, 8 - 41121 Modena (Modena)
  • 30€ prevendita online / 35€ in cassa